Post parto e Allattamento Tre cose che ho imparato sull’allattamento al seno grazie alla mia seconda bambina.

Scritto da Ostetriche Oasi il 01/10/2021

adele-1-mese

Articolo di Ileana, mamma di Elia e Adele.

La prima cosa che avrei voluto sapere, quando ho cercato disperatamente di allattare il mio primo figlio (senza riuscirci), è che io non posso allattare.

O meglio, non posso allattare al seno in modo esclusivo, perché ricado in quella piccolissima percentuale di donne (piccola, ma realmente esistente) che per problematiche di varia non riescono a produrre una quantità di latte sufficiente a nutrire il proprio bambino. Nel mio caso si tratta di un’anomalia  del seno nota come ipoplasia mammaria o seno tuberoso (versione inglese), che porta appunto a non avere ghiandole mammarie sufficienti per allattare esclusivamente al seno. Alcune mamme con seno tuberoso ci riescono lo stesso, altre riescono con soddisfazione a portare avanti un allattamento misto e altre ancora purtroppo devono rinunciare con grande sofferenza e utilizzare unicamente il latte in formula.

Purtroppo questa preziosissima informazione l’ho avuta solo dopo la nascita della mia seconda figlia.

Quando è nato Elia ero convinta di poter allattare come tutte le altre mamme e non riuscirci, senza conoscerne la motivazione, è stato fonte di grande stress e sofferenza. Per fortuna con Adele, grazie all’accompagnamento delle nostre preziosissime ostetriche, l’informazione è arrivata al momento giusto e ci ha permesso di portare avanti un allattamento misto che ancora oggi, dopo sei mesi, funziona con soddisfazione di entrambe. Mi è stato anche molto utile trovare su Internet i racconti di altre mamme nella mia stessa situazione, ed è per questo che oggi condivido la mia storia: avere più informazioni aiuta a fare scelte più consapevoli e a non imporsi traguardi impossibili da raggiungere.

Adele a un mese di vita.
Adele a 6 mesi di vita.

Elia e Adele sono due mondi diversi, ma mi hanno insegnato alcune cose importanti sulla maternità e l’allattamento, che prima non mi erano così chiare, nonostante il corso di preparazione al parto.

#1 l’allattamento è spesso un cammino faticoso e pieno di dubbi, domande, notti insonni, giornate passate sul divano, mal di schiena, dolore al seno, noia e stanchezza.

Ma prima o poi arriva l’equilibrio e il piacere di questo scambio di amore tra mamma e bambino! Camminare con il sostegno di operatori esperti, soprattutto nel primo periodo dopo il parto, può fare la differenza per una mamma confusa e in difficoltà. Se hai dei dubbi, cara mamma, cerca aiuto! E se sei un consulente dell’allattamento, per favore ricordati anche di quella piccola percentuale di mamme che proprio non possono allattare come verrebbero: potresti incontrarne una ed essere la sua ancora di salvezza.

#2 C’è sempre qualcuno (zie, mamme, nonne, amiche, cugine, vicine di casa) che ha suggerimenti, aneddoti, racconti e sopratutto giudizi e opinioni riguardo all’allattamento.

Però ogni storia di maternità è unica e lo è anche la scelta del se, come, quando, dove e per quanto allattare. Tutto ciò che conta è che possa essere, col tempo, un’esperienza positiva e soddisfacente tanto per la mamma quanto per il bambino. Cara mamma, se non hai potuto allattare come volevi o se hai scelto il latte in formula, qualunque sia la ragione, non sentirti in colpa e non pensare di essere diversa o peggiore. Hai sicuramente preso la decisione migliore per te e il tuo bambino!

#3L’allattamento a richiesta è un lavoro a tempo pieno e anche quando l’allattamento è artificiale il ruolo del papà è fondamentale!

Sia come sostegno psicologico nei momenti di sconforto, sia come aiuto pratico in tutte quelle faccende quotidiane di cui la mamma non può più occuparsi (e che si sente in colpa di non poter più fare). Cara mamma, imparare a delegare è difficile, ma fondamentale per superare il puerperio! Fidati del tuo partner e aiutalo a capire di cosa hai veramente bisogno. E se ti sembra che la casa sia troppo in disordine per stare lì seduta sul divano ad allattare, chiudi gli occhi e ricordati che siamo in tante a condividere il meraviglioso caos della maternità.

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