Giornata internazionale parto a domicilio Scegliere di partorire a casa, la parola ai genitori!

Scritto da Ostetriche Oasi il 05/06/2024

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In occasione della Giornata Internazionale del Parto in casa abbiamo chiesto a coppie che hanno scelto questo luogo del parto “Com’è arrivata la scelta del parto in casa?”.

Sì, perchè il luogo del parto si può scegliere! Attraverso le loro parole emerge come la nascita a domicilio possa soddifare diversi bisogni che le coppie possono mettere e fuoco in gravidanza.

Abbiamo scelto il nostro luogo del parto dandoci tempo, ascoltandoci, lasciando che la risposta arrivasse quasi da sola, lasciando spazio all’istinto che meglio di tutti sa scegliere sempre la cosa più giusta per quella persona e per quel momento specifico.

Per noi è stato scegliere un luogo lontano da luci, caos ospedaliero, lontano dalla solitudine spesso ritrovata nelle camere e corridoi dell’ospedale. Abbiamo cercato il luogo che sentivamo per noi protetto, in cui fosse scontato avere al mio fianco il mio compagno e l’ostetrica di fiducia, in cui potessi avere lo spazio fisico che mi permettesse di muovermi, di usare la mia fitball, di adottare posizioni che solo con un’altra persona a fianco riesci ad adottare meglio (la mia è stata accovacciata sulle ginocchia con i piedi ben piantati a terra, braccia tese in avanti e mio marito che faceva controforza) e poi soprattutto, nella mia esperienza, la libertà di vocalizzare senza sentirmi a disagio.

Aggiungerei avere a disposizione acqua e cibo sempre per restare in forze. Ci sembrava che l’ospedale non potesse offrirci di avere esattamente ciò che desideravamo. Non per ultimo la nostra scelta è stata sicuramente anche in base alle nostre possibilità economiche, visto che nel nostro paese è un servizio offerto solo dal privato.

In base alle mie due esperienze e alla gente con cui mi confronto, credo davvero che tutte le mamme vorrebbero un travaglio e parto come il mio secondo, ma si ritrovano a scegliere (parlo di condizioni fisiologiche) di andare in ospedale perchè “si è sempre fatto così” e non perché sia il luogo “migliore per loro”.

Desidererei tanto che ci fosse un’ inversione di rotta e credo che per questo ci sia bisogno di fare COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE. Il mio secondo parto, in casa, è stato meraviglioso. Potrei farmi bastare questo, invece ho a cuore tutte le altre mamme nel mondo e vorrei tanto che tutte possano avere la mia possibilità, partendo davvero da una consapevolezza diversa.

(Elena e Mattia)

Dopo la nascita della nostra prima bimba avevo capito quanto il parto fosse un’esperienza tanto forte quanto intima.

Mia moglie mi ha manifestato il bisogno di cercare un luogo giusto per la nascita del nostro secondo bimbo, ed io, parlando con lei, ho messo a fuoco che il luogo del parto si può scegliere, non c’è un’unica opzione ovvia, che è l’ospedale.

Con la consapevolezza di poter scegliere, pensando alla mia famiglia, ho capito che per me il luogo del parto giusto sarebbe stato quello in cui la mamma si sarebbe sentita più a suo agio, padrona di esprimere le sue esigenze e serena che le professioniste presenti per assisterla l’avrebbero ascoltata ed accolta nei suoi bisogni con empatia, oltre che sicuramente consigliata per garantire la sua sicurezza e del nostro bimbo.

Così l’ho assecondata e sostenuta quando per lei è stato via via chiaro che avrebbe voluto partorire a casa, qualora possibile.

(Andrea)

Con la prima gravidanza ho avuto un’induzione, a cui non avrei mai voluto arrivare perché dentro di me sentivo che il mio bambino non era ancora pronto, ma che per diversi fattori non mi son sentita di rifiutare.

Appena son rimasta incinta del mio secondo figlio, ero molto più consapevole di quello che volevo e che potevo avere, fare, dire, sentire. Si è fatta subito strada in me l’idea del parto a casa, per sentirmi più sicura e protetta, nel mio, sia durante il travaglio, che nei giorni immediatamente successivi, in cui, se in ospedale, non avrei potuto avere la vicinanza della mia famiglia.

Mi sono immediatamente confrontata con Simona, e insieme a lei e a Gisella abbiamo fatto, io e il papà, un percorso durato 9 mesi in cui abbiamo affrontato più volte i pro e i contro, i rischi e i benefici, in cui (ci siamo) mi sono inoltrata dentro il mio vissuto, in cui ho riaffrontato il mio primo travaglio, per poterlo poi lasciar andare.

La professionalità e la passione di Simona e Gisella, la loro chiarezza e schiettezza nel dire quali fossero i loro limiti e le loro competenze ci ha sostenuto nella scelta: abbiamo capito che il parto a casa sarebbe stata la strada da percorrere.

(Stefania)

Noi abbiamo scelto un nido per la nascita del nostro bambino: il nostro nido, la nostra casa, la nostra camera. Avevamo bisogno di silenzi e tempi tutti nostri. Guidati dalle ostetriche che ci hanno seguito fin dai primi mesi e accompagnato per mano, con il cuore, nel nostro viaggio.

È stata un’emozione unica e in casa ancora ora (8 mesi dopo) si respira un’aria speciale, proprio lì, dov’è nato il nostro piccolo.

(Denise e Luca)

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