Giornata internazionale parto a domicilio La festa del parto

Scritto da Ostetriche Oasi il 13/06/2020

Foto-Noemi-Martini

La testimonianza di Noemi, mamma di Lucia e Martino.

Il 22 dicembre è nato il mio secondo figlio, Martino, a casa. Se dovessi scegliere una foto per descrivere quel giorno sceglierei la foto di una festa in terrazza.

Nel percorso per la nascita di Martino mi sono fatta guidare, nonostante le mie difficoltà, dall’ ascolto del mio corpo: più silenzi e meno regole. L’ostetrica Noemi mi ha guardato, ascoltata e accolta come donna e come mamma.

La domenica del parto verso le sette si sono rotte le acque, le ostetriche ci hanno lasciato ancora un po’ di tempo per godere della nostra intimità.  Le contrazioni sono state accompagnate da silenzi, sorrisi per i commenti di Lucia, mia figlia di 4 anni e chiacchiere. Verso le 10  le contrazioni sono diventate più intense e mia figlia ha alternato la lettura di alcuni libretti in camera da letto alla presenza in salotto per vedere come evolvevano le cose. Verso le 11 Lucia ha fatto capolino dalla sua stanza da letto perché era nato Martino.

In un libro ho letto che il parto in casa può cambiare la vita di una donna e quindi di un’intera famiglia, credo sia vero.

Le ostetriche mi hanno aiutata a lasciarmi guidare dall’istinto del parto, un atto primordiale, e sono intervenute quando ho chiesto loro di farlo anche solo con uno sguardo. Immaginavo il parto a casa come qualcosa di intimo, ma non mi aspettavo che sarebbe stato come una festa: allegro e gioioso. Che bello essere tutti insieme a casa e sorridere e ridere per l’arrivo di Martino.

Dopo il parto per noi è iniziata l’avventura dell’allattamento in tandem: questa volta sceglierei la foto delle montagne russe.

Durante la gravidanza ho allattato Lucia nonostante il fastidio, ma consolata dai suoi commenti, stile sommelier, sulle variazioni in termini di quantità e qualità del latte. Immaginavo che dopo il parto avrei allattato entrambi i miei figli, non mi aspettavo però che Lucia desiderasse essere allattata come un bimbo di pochi mesi, molte volte al giorno e contendendosi il seno con il piccolo Martino.

L’allattamento contemporaneo è per me fastidioso perché la suzione dei due bimbi è diversa, a volte la testa di Lucia mi sembra enorme e passo talmente tanto tempo ad allattare che mi sembra di non riuscire a fare nient’altro…senza aggiungere cosa accade se uno dei due è ammalato.

Mamma Noemi, Lucia e Martino si godono
un momento di relax dopo una poppata

Ci siamo dati del tempo per vedere come comportarci e se proseguire questa esperienza: ho accettato di dire a mia figlia che quando ero stanca non li avrei allattati contemporaneamente, Lucia ha iniziato a rispettare i tempi di Martino fornendomi da veterana anche dei consigli e, dopo un primo momento di assalto alla diligenza, sta tornando ai ritmi iniziali delle suzioni.

Il latte di Martino è un regalo di Lucia e quando si addormentano insieme sul cuscino da allattamento o si tengono per mano durante le poppate  mi sento ripagata di tutta la fatica ed i pianti.

Potrebbe interessarti...

Cosa vuol dire che una casa sa di nascita?

Quando un bambino nasce in casa, quello spazio non è più come prima. Spesso le famiglie ci raccontano che alcuni angoli o oggetti della casa assumono un significato diverso, restano impregnati dell'energia delle ore del travaglio, della nascita e dell'accoglimento del bambino. La casa diventa custode della forza di quei momenti e di quella potenza ci si può nutrire per molto tempo, anzi ... forse per sempre!