Approfondimenti Come farò a partorire ORA? Risorse per dare alla luce un figlio ai tempi del covid-19

Scritto da Ostetriche Oasi il 25/04/2020

fiorellini-nelle-avversità

Partorire in ospedale, di questi tempi, può essere una grande prova per le donne… Quotidianamente ascoltiamo mamme che, prossime al parto, si sentono perse all’idea di non poter avere accanto a loro per tutto il tempo, il partner o una persona di fiducia che hanno scelto. Mai come ora ci si accorge di quanto faccia loro bene al cuore sapere di poter partorire con qualcuno che amano al loro fianco.

Al tempo delle nostre madri o sicuramente nonne, questa possibilità non era un’opzione. Da quando la nascita è diventata ospedalizzata, le donne hanno accettato di partorire i loro bambini “sole” dal punto di vista affettivo. É solo da pochi decenni che il partner può essere a fianco alla donna, ma ormai le mamme hanno compreso quanto questo sia importante e l’idea che ora sia loro tolta questa certezza, crea ansia e timori…Questo è ciò che più le scuote e mette in difficoltà: l’idea della solitudine, seppur  in mezzo a operatori in cui ripongono la loro fiducia. Un’altra possibilità che in alcuni ospedali è venuta meno è l’offerta dell’analgesia epidurale 24h/24h, vista la necessità di medici anestesisti nei reparti Covid. Essa è un’altra risorsa su cui oggi le donne fanno molto affidamento. L’idea di avere un piano B, “se non ce la facessi…”

“Il fiore che sboccia nelle avversità è il più raro e il più bello di tutti”
dal film d’animazione Mulan

Come ogni periodo di difficoltà e di crisi, crediamo che anche questo possa portare delle opportunità…

Abbiamo dunque chiesto ad alcune mamme che hanno partorito da poco, quali siano state le risorse che hanno attivato o scoperto di avere per vivere al meglio la nascita dei loro bambini.


Emily, mamma di Gabriel racconta:

In questo periodo buio e assurdo, gli spiragli di luce per poter affrontare al meglio il parto sono stati..

i miei figli, la più grande di due anni e mezzo e il più piccolo ancora in grembo fino al 19 aprile… energia pura e pulita anche nelle giornate più assurde… 

i miei doni artistici…canto, danza, colori…

mio marito e la sua capacità di ironizzare..

la natura dietro casa, con i suoi fiori in apertura…

le ostetriche sul territorio e in ospedale, con la loro professionalità e competenza a servizio delle donne, dei cuccioli e del nucleo famiglia.

Non posso che ringraziare perchè è andato e…#andràtuttobene

Silvia, mamma di Matteo scrive:

A metà marzo, con l’inizio dell’emergenza per il coronavirus, mi sono sentita mancare la terra da sotto i piedi.

Ero incinta all’ottavo mese, il mio terzo figlio, un maschietto dopo due femmine. Sapere che sarebbe nato in primavera mi ha sempre dato tanta gioia: le bambine avrebbero dovuto essere all’asilo, io avrei potuto uscire presto per le passeggiate, un periodo in teoria lontano dai malanni stagionali delle bimbe. E invece…

Le difficoltà mi sembravano così grandi da rischiare di offuscare il miracolo che stava per accadere, seppur in mezzo a un periodo buio. Considero la vita un dono così grande che va celebrato sempre al meglio, soprattutto al suo sbocciare.

E così,con il preziosissimo aiuto di un’ostetrica, ho cercato di tornare sui miei passi e concentrarmi sul positivo. E sono arrivata al giorno del parto con una consapevolezza: la cosa più importante non me l’aveva tolta nessuno, nemmeno la pandemia mondiale.

Perché la cosa più importante è Matteo, lui avrà la forza per venire al mondo e io saprò darlo alla luce. Il contorno non è quello che immaginavo e che speravo, ma… pazienza, è un contorno.

Il centro è la vita, che indisturbata e potente, il 5 Aprile ci ha stupiti di nuovo. Anzi, forse più che mai.

E infine Marta, mamma di Mattia:

Dare alla luce nostro figlio, in piena emergenza epidemica, non era sicuramente nei nostri piani. Ma tutto è possibile.. 

Ogni mamma sa che è capace di dare il meglio per il bimbo che porta in grembo.. nonostante ciò che succede nel mondo, nonostante le disposizioni attuali, nonostante abbia più timori del solito.

Ogni papà sa, che nonostante potrà essere presente per un tempo limitato, offrirà quella sicurezza che nessun altro potrà regalare.. saranno poche le ore insieme ma di una intensità tale che rimarrà indelebile e costruirà una base fondamentale per la nuova famiglia.

Ogni bambino sa che l’amore incondizionato di mamma e papà, che ha già conosciuto in pancia, sarà la base sicura che gli permetterà di nascere e di vivere in questo mondo così imprevedibile.

Tutto è possibile.. è solo questione di scacciare via le paure e fare spazio alla gioia di questo momento!

Queste storie ci raccontano che una delle opportunità nascoste in questo tempo è ritornare al proprio essere donna, corpo che sa partorire in quanto tale e che non è mai solo perchè ospita un essere nuovo che, tanto più se ha scelto di arrivare in questo tempo particolare, ha le energie necessarie per esserci e saper nascere.

Partorire in questo tempo fa sì che le donne possano tornare alla fiducia in loro stesse e nei loro bambini, perchè sono loro i protagonisti del mistero del dare alla luce e del venire al mondo.

Tutto il resto è un contorno, come dice Silvia, importante, certo, ma pur sempre un contorno…

Potrebbe interessarti...

I prodromi e l’attesa

Il tempo dei prodromi, fase iniziale del travaglio, spesso rispecchia il primo trimestre di gravidanza