Come posso sostenere lo svilluppo motorio di mio figlio? Risponde Emmi Pikler.

Articolo scritto da Erika Riberi – psicologa di Baba

Emmi Pikler è stata una pediatra e ricercatrice ungherese del novecento che ha dedicato gran parte del suo lavoro allo studio dello sviluppo del bambino, in particolare allo sviluppo motorio nei primissimi anni di vita. Secondo il suo pensiero è nel corso della prima infanzia che si pongono le basi per lo sviluppo della personalità del bambino, e in questo periodo il corpo e il movimento sono i principali canali di esperienza e di apprendimento.

E’ attraverso questi che il bambino conosce il mondo, se stesso, gli altri, comunica e si mette in relazione.

La sua esperienza clinica e di ricerca, basata soprattutto sull’osservazione dell’attività autonoma di movimento del bambino a partire dalla nascita, l’ha portata a scoprire l’esistenza di un sistema innato che guida lo sviluppo psicomotorio, permettendo al bambino di raggiungere autonomamente tutte le tappe dello sviluppo motorio senza bisogno di sollecitazioni o stimolazioni dirette da parte dell’adulto. In altre parole il bambino, se lasciato libero di muoversi e di sperimentare in situazioni ambientali adeguate, può imparare a mettersi seduto, in piedi e a camminare senza che l’adulto lo aiuti ad assumere queste posture o a compiere determinati movimenti.

Il bambino si gira sulla pancia e si rigira, sta a pancia in giù. Tratto da ‘Per una crescita libera’ di Emmi Pikler, edizioni Cortina.

Questa scoperta porta un cambiamento importante nel modo di guardare al bambino e al rapporto tra il bambino e l’adulto nei primi anni di vita.

Il bambino viene riconosciuto come soggetto attivo e competente fin dalla nascita, capace di compiere azioni adatte alla sua struttura biologica, funzionale, emozionale e cognitiva. L’adulto ha il compito di garantire condizioni ambientali sufficientemente sicure, sia dal punto di vista affettivo che sul piano pratico, per permettere al bambino di compiere esperienze in completa autonomia.
La possibilità di acquisire autonomamente, con i propri tempi e le proprie modalità, movimenti e posture sempre più evoluti consente al bambino di crescere seguendo il proprio ritmo, sviluppando un senso di padronanza di sé e del proprio corpo nonché fiducia in se stesso, nelle proprie capacità, e negli altri.

Questo approccio implica, da parte dell’adulto che se ne prende cura, una profonda fiducia nel bambino e nelle sue capacità, un profondo rispetto per lui e per i suoi bisogni e la disponibilità a fare un passo indietro e a porsi in una posizione di osservazione, senza voler intervenire per forza.

Qui sta il vero cambiamento di prospettiva: è l’adulto che deve seguire l’iniziativa del bambino e non viceversa.

Un adulto capace di osservare, attento alle iniziative del bambino e ai suoi bisogni, che crea un ambiente adeguato a rispondere a questi, consente al bambino di mettere in moto tutte le risorse che possiede al suo livello di maturazione e di sviluppare competenze che gli permettono di agire sulla base della propria iniziativa e delle proprie reali possibilità.
Il modello educativo che deriva da questo pensiero è per forza di cose un modello individualizzato, personalizzato, basato sulle caratteristiche di ogni singolo bambino.

Ogni bambino ha i suoi tempi e le sue modalità di sviluppo

“il dono più grande che può ricevere dall’adulto che si prende cura di lui fin dalla primissima età sono uno spazio e un tempo sufficienti per sperimentare le proprie possibilità autonome di apprendimento, in completa armonia con il proprio livello di maturità, con gli interessi e le iniziative di ogni momento”

da “Datemi tempo”, di Emmi Pikler, Edizioni Scientifiche, 2015

CONSIGLI DI LETTURA

“Datemi tempo. Lo sviluppo autonomo dei movimenti nei primi anni di vita del bambino” di Emmi Pikler. Edizioni Scientifiche.

Articolo https://i-compiti-di-samuele5.webnode.it/news/approccio-pikleriano-perche-anticipare-il-naturale-percorso-del-bambino-/

Storia di Emmi Pikler https://emmiscare.org/faq/storia-emmi/

Approfondimento https://emmiscare.org/faq/la-psicomotricita-e-il-contributo-di-emmi-pikler/

2 commenti
  1. Ivan
    Ivan dice:

    Mi piace molto la idea di questo triangolo. Si adatta bene ai bambini di diverse fasce d’età. Inoltre, i miei figli si divertono molto e giocano con il triangolo di Pikler. Il mio bambino più piccolo raggiunge solo il primo gradino, ma più si esercita e più va in alto.

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  2. Momoftwins
    Momoftwins dice:

    i miei bambini adoravano il loro triangolo di Pikler che si trova ancora oggi in camera. Non si arrampicano più, ma ora funge da tenda, casetta per animali e tanti altri mondi fantasiosi. Quando ero alla ricerca, ho scritto sul mio blog i risultati della mia indagine, pubblicando tra le altre cose il migliore triangolo Pikler attualmente disponibile sul mercato, oltre alle caratteristiche che devono avere. Se vi va, dateci un’occhiata. La scelta l’abbiamo fatto insieme in famiglia!

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