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FAQ

“Se li affrontiamo, certi dubbi spesse volte si risolvono nel nulla.” dal film “Splendore nell’erba”

Per toglierti qualche dubbio ecco una lista delle domande più frequenti che riceviamo:

L‘ostetrica lavora anche fuori dall’ospedale?

Sì. Le ostetriche libero professioniste lavorano in privato. Offrono assistenza alla donna durante tutti i suoi cicli di vita. Clicca qui per conoscere tutti gli aspetti del nostro lavoro.

Sono incinta, ed ora?

Puoi direttamente contattare la tua ostetrica di fiducia! Lei ti offrirà un appuntamento per conoscervi meglio e parlare della tua salute. Se la tua salute è buona potrai continuare a vedere solamente lei durante la tua gravidanza, con incontri regolari a cui è il benvenuto anche il tuo compagno. Se invece dal primo appuntamento l’ostetrica individuerà che, per la tua storia, hai bisogno di vedere qualche altro professionista medico, continuerai a vederla, ma avrai anche altri appuntamento con lo specialista adeguato (ginecologo, diabetologo, ematologo etc..)

Perchè farmi seguire dall’ostetrica e non dal ginecologo?

Perché l’ostetrica è la specialista della fisiologia. Mentre il medico ginecologo è lo specialista della patologia. Il profilo professionale dell’ostetrica prevede che ‘l’ostetrica è l’operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante e dell’iscrizione all’albo professionale, assiste e consiglia la donna nel periodo della gravidanza, durante il parto e nel puerperio, conduce e porta a termine parti eutocici con propria responsabilità e presta assistenza al neonato’ il tutto in piena autonomia in situazioni di salute.

La ricerca* ci dice che le donne seguite dall’ostetrica rispetto a quelle seguite dal medico hanno:

  • Una riduzione nell’utilizzo dell’epidurale in travaglio
  • Meno parti operativi (forcipe e ventosa)
  • Meno episiotomie
  • Più probabilità di avere un parto completamente naturale
  • Meno probabilità di avere un parto pretermine (prima delle 37 settimane di gravidanza)
  • Meno probabilità di perdere il bambino prima delle 24 settimane di gravidanza
  • Stessa probabilità (molto bassa) di avere eventi avversi, ciò ci dice che la medicalizzazione se ingiustificata non garantisce più salute.

* Sandall J, Soltani H, Gates S, Shennan A, Devane D. Midwife-led continuity models versus other models of care for childbearing women. Cochrane Database of Systematic Reviews 2016, Issue 4. Art. No.: CD004667. DOI: 10.1002/14651858.CD004667.pub5

Se mi segue l’ostetrica come faccio per esami ed ecografie?

La regione Piemonte prevede che la donna, una volta che si è scoperta incinta, passi al suo consultorio di riferimento per ritirare l’agenda della gravidanza, a prescindere dal professionista che le presterà assistenza. Questa agenda contiene già tutte le impegnative per effettuare gli esami ed ecografie necessari per monitorare la gravidanza. Per conoscere gli orari di ritiro dell’agenda nei consultori in provincia di Cuneo clicca qui.

Il parto in casa è legale?

Sì, la nascita in casa è legale in Italia, dove la coppia può scegliere il luogo del parto e in alcune regioni, tra cui fortunatamente il Piemonte, è previsto un rimborso pari a 930€ per le donne che decidono di partorire a domicilio.

Oltre ad essere legale la nascita a casa è anche raccomandata da linee guida internazionali. La linea guida inglese prodotta dal NICE (istituto per l’eccellenza nell’assistenza clinica) revisionata nel 2014 riguardante l’assistenza alla nascita*, raccomanda alle donne in salute che hanno già avuto almeno un figlio di partorire a domicilio. A casa infatti aumenta la probabilità di un parto spontaneo, si riduce la probabilità di avere un taglio cesareo, parti operativi, induzione del travaglio e altri interventi. Il tutto mantenendo lo stesso livello di sicurezza per mamma e bambino di un parto ospedaliero.

* https://www.nice.org.uk/guidance/cg190/ifp/chapter/Choosing-where-to-have-your-baby

Si partorisce ancora in casa?

Sì, è una realtà che non si è mai estinta, ma si è modificata con i cambiamenti socio-culturali.

Il parto in casa oggi è ben diverso da 80 anni fa. In passato le scarse condizioni igieniche, la difficoltà nel prevedere molte complicazioni e la mancanza di strutture ospedaliere adeguate e facilmente raggiungibili, costringevano le levatrici a gestire situazioni di emergenza a domicilio, con pratiche ostetriche non sempre appropriate, e di conseguenza un maggior tasso di mortalità.

Nascere a casa oggi è un’altra storia.

Presupposti di sicurezza sono la salute di mamma e bambino durante tutto il percorso della gravidanza, l’assistenza di ostetriche ben preparate e il rispetto dell’intimità e della privacy.

Il parto in casa è sicuro?

Il parto è un evento dinamico, che fa parte della vita e come tale porta con sé un livello seppur minimo di rischio. Questo rischio non può essere eliminato in nessun caso. Tenendo presente ciò il parto in casa può essere sicuro come il parto in ospedale per donne e bimbi in salute. Compito dell’ostetrica in travaglio è controllare che lo stato di salute si mantenga costante. Nel 2011 in Inghilterra è stato condotto il più ampio studio scientifico sul luogo del parto* che tratta approfonditamente questo tema. Contattaci per saperne di più.

* Perinatal and maternal outcomes by planned place of birth for healthy women with low risk pregnancies: the Birthplace in England national prospective cohort study BMJ 2011;343:d7400

C‘è l’ambulanza sotto casa?

L’ambulanza sotto casa è un mito all’italiana. Non c’è in nessun paese, anche quelli come l’Olanda dove un terzo delle nascite avviene a domicilio. In Italia però il 118 viene allertato dalle ostetriche una volta che la mamma è in travaglio attivo, per far sapere loro i dati e l’ indirizzo della donna in modo da sveltire l’arrivo dell’ambulanza nel caso ce ne fosse bisogno.

Quando, come la quasi totalità dei casi, la nascita avviene in casa senza alcuna complicazione le ostetriche telefoneranno al 118 per informarli della nascita avvenuta e chiudere la pratica.

Se abito lontano dall’ospedale posso partorire in casa?

La raccomandazione è che la casa della donna non disti più di 30 minuti dall’ospedale più vicino, questo per facilitare il trasferimento in ospedale, nel caso ce ne fosse bisogno.

Quante ostetriche vengono per il parto in casa?

Per la nascita a domicilio due ostetriche sono reperibili 24/24 per 5 settimane per voi. L’ostetrica che vi ha seguito durante tutta la gravidanza è quella che sarà con voi per la maggior parte del travaglio. La seconda ostetrica viene chiamata solitamente quando comincia la fase delle spinte, ma in alcuni casi anche prima se l’altra ostetrica ne sente la necessità. Entrambe le ostetriche staranno per almeno 3-4 ore dopo la nascita.

A casa si può fare l’epidurale?

No. L’epidurale è una tecnica di analgesia farmacologica che viene effettuata da un medico anestesista in ospedale. E’ una procedura che si è dimostrata efficace nella gestione del dolore, ma come qualsiasi atto medico non è priva di rischi, non rientrando quindi nella piena fisiologia della nascita.

Quanto costa il parto in casa? Ci sono dei rimborsi della regione?

Non c’è un tariffario nazionale per il parto a domicilio.

Il nostro pacchetto ‘nascita a casa’ comprende:

  • Reperibilità di 2 ostetriche 24h dalle 37 alle 42 settimane di gravidanza
  • Tutte le visite in gravidanza dalla 37a settimana fino al parto
  • Assistenza al travaglio e parto a domicilio
  • 8 visite a domicilio nel dopo parto
  • Visita di chiusura a un mese dal parto con le ostetriche presenti alla nascita

In base al D.R.G. n° 80-5989/2002 la Regione Piemonte eroga alla donna che partorisce a domicilio un rimborso pari a 930 €.

Quindi, con il contributo regionale, il costo è di 1770 € (invece di 2700 €).

Cosa comporta cambiare idea all’ultimo?

La donna/coppia è libera di cambiare idea sul luogo del parto fino all’ultimo.

E’ importante però tenere presente due aspetti:

  • La documentazione necessaria per usufruire del rimborso regionale al parto a domicilio deve essere consegnata presso la A.S.L. di riferimento entro la 36a settimana di gravidanza, quindi la donna/coppia dovrebbero fare alcune riflessioni in merito al luogo del parto prima di tale scadenza se vogliono usufruire del rimborso regionale.
  • Se la donna/coppia decide di cambiare idea sul luogo del parto a reperibilità iniziata (oltre la 37a settimana di gravidanza) o a travaglio inoltrato, sarà comunque necessario il pagamento relativo all’assistenza erogata sino a quel momento da parte delle ostetriche coinvolte.

Tutte le donne possono partorire a casa?

Le linee guida raccomandano che il parto a casa venga preso in considerazione da donne e bambini in salute, che si mantengono sani durante la gravidanza e il travaglio. Compito dell’ostetrica è appunto valutarne e aiutare a mantenerne lo stato di salute.

Posso fare il parto in acqua a casa?

Sì. E’ una possibilità partorire in casa in acqua, sia nella propria vasca, oppure in apposite vasche per il travaglio/parto. Queste vasche contengono molta più acqua, incrementando la superficie di contatto tra la donna e l’acqua, aumentandone quindi il potere antalgico. Essendo grandi permettono anche una grande libertà di movimento e la possibilità di sfruttare posizioni verticali una volta immerse. Abbiamo a disposizione 2 vasche gonfiabili per la nascita a casa, dotate di pompa per gonfiare, pompa idraulica per svuotare, e telo monouso per ricoprirne la superficie. Le nostre vasche sono della misura mini potete vederle qui  e scaricare il libretto di istruzioni in italiano qui.

Cosa mi serve per partorire in casa?

Per partorire in casa non serve nulla di particolare. Potete trovare un elenco orientativo qui:

  • Traverse monouso 90×60 almeno un pacco
  • Teli tipo imbianchino per ricoprire divano o pavimento
  • Asciugamani (almeno 3 o 4) di cui uno più morbido per accogliere il bambino
  • Lenzuola o teli
  • Cuscini
  • Snack per la mamma (miele, cioccolato, noci, frutta secca bevande zuccherate…)
  • Borsa dell’acqua calda
  • Termometro
  • Baccinella di plastica
  • Tintura madre di calendula
  • Telini per bidet (si può utilizzare un lenzuolo tagliandolo per l’uso)
  • Cappellino per il bambino alla nascita
  • Stufetta / possibilità di scaldare la stanza rapidamente
  • Sacchetti per i rifiuti
  • Pannolini per il neonato
  • Primo cambio per il bambino
  • Assorbenti dopo parto per la mamma
  • Un pacco di garze sterili 10×10
  • Macchina fotografica
  • Bottiglia per festeggiare la nascita!

E se succede qualcosa?

La maggior parte dei trasferimenti avviene in situazioni di non urgenza. Nell’assistenza a domicilio tendiamo a trasferire non quando vediamo i segnali di un chiaro problema di salute, ma bensì quando cominciano ad attivarsi dei campanelli d’allarme.

Nella reale emergenza, eventualità molto rara, le ostetriche sono ben formate ed attrezzate per cominciare a gestire la situazione, mentre si predispone il trasferimento in ospedale tramite 118.

Devo pulire la casa in modo particolare?

Una casa in cui si mantengono livelli moderati di igiene non ha bisogno di alcuna pulizia particolare prima della nascita a domicilio. Anzi disinfettare e sterilizzare tutto sarebbe addirittura controproducente. Il bambino infatti nasce come una terra incontaminata, su cui atterreranno i primi germi buoni grazie al passaggio nel canale da parto, il pelle-pelle con mamma e papà, l’avvicinamento e la suzione al seno della mamma. E’ buona cosa per il bambino colonizzarsi con i batteri di casa, per cui facilmente svilupperà un’immunità oltre a ricevere direttamente dal seno della mamma gli anticorpi necessari per convivere con questi batteri, che sono familiari anche per lei.

Se il mio bimbo nasce in casa quali controlli vengono fatti e da chi? Devo portarlo in ospedale?

Il bambino che nasce a casa in salute, non ha bisogno di essere portato in ospedale. Tutti i controlli che gli verrebbero proposti nella struttura possono essere fatti dall’ostetrica e dal pediatra a domicilio nei primi momenti e giorni dopo la nascita. Eccezione fatta per lo screening per la valutazione dell’udito che può essere fatto solamente in ospedale, entro un mese dalla nascita.

Il pediatra viene contattato già in gravidanza perché si renda disponibile per la visita a domicilio al bambino entro le prime 24 ore di vita. Tale visita è a pagamento.

Quali figure mediche sono coinvolte nel parto in casa?

Le figure coinvolte sono le ostetriche, che conoscerete già durante le visite in gravidanza e continueranno a venirvi a trovare durante tutto il primo mese di vita del bambino. Altro professionista sanitario coinvolto è il pediatra, che può essere sia il futuro pediatra di base che si prenderà cura del vostro bambino oppure un altro professionista con cui prenderete accordi già prima della nascita. Il medico pediatra è tenuto a visitare il bambino entro le prime 24 ore di vita per confermarne lo stato di salute dopo una visita approfondita. Rilascerà un certificato che attesta l’avvenuto controllo.

Cosa vuol dire che l’ostetrica è reperibile per me?

Vuol dire avere la possibilità di contattare l’ostetrica 24/24 dalle 37 alle 42 settimane per qualsiasi dubbio o bisogno tu abbia. Si valuterà poi insieme se può bastare una consulenza telefonica o se necessiti di una visita in studio o a domicilio.

Non sono sicura di poter fare il parto in casa, posso chiamarvi?

Contattaci per un colloquio gratuito. Potremo parlare approfonditamente dei tuoi bisogni, i tuoi dubbi e dei servizi che offriamo.

L’ostetrica si occupa solo di donne in gravidanza?

No, l’ostetrica si occupa della donna, in tutti i suoi cicli di vita. Sostiene le bambine e le ragazze nello sviluppo corporeo, nel vivere il periodo del menarca (la prima mestruazione), nei primi passi per una sessualità consapevole. Sostiene le donne in età fertile per aiutarle a capire come utilizzare al meglio i metodi contraccettivi o al contrario avvicinarsi alla maternità. Segue le donne nel percorso per diventare madri, alla nascita e nel dopo. Sostiene le donne nel passaggio al climaterio, attraverso il periodo della menopausa, per vivere anche questa fase della vita al meglio. Inoltre aiuta le donne di tutte le età a prendersi cura della propria salute, sostenendo un buon stile di vita e proponendo controlli per la prevenzione dei tumori della sfera sessuale femminile.

L’ostetrica privata può venire in ospedale?

Sì, l’ostetrica privata può accompagnare alla nascita in ospedale. Nel momento in cui entra nella struttura però la donna verrà presa in carico dall’ostetrica ospedaliera, che da quel momento in poi si prenderà cura della donna dal punto di vista clinico. L’ostetrica privata nella struttura pubblica resta quindi come una figura di sostegno e di accompagnamento, in aggiunta ovviamente alla persona che la donna ha scelto vicino a sé in quel momento (compagno, sorella, amica etc..)

Posso rivolgermi ad un’ostetrica anche se non partorisco in casa?

Certamente. Come già citato in precedenza gli studi scientifici, le linee guida, il ministero della salute ci dicono che tutte le donne in gravidanza in salute dovrebbero essere seguite dall’ostetrica in gravidanza, questo tipo di assistenza porta numerosi benefici sia per la mamma che per il bambino. Anche le donne che hanno dei problemi di salute e sono seguite in gravidanza dal medico possono beneficiare del sostegno dell’ostetrica in gravidanza.

L’ostetrica inoltre si occupa anche del periodo dopo la nascita, un momento in cui molte madri sperimentano solitudine e necessità di avere un supporto professionale.

L’ostetrica inoltre propone percorsi ad hoc per mamme e coppie sia nel pre che nel post nascita con la possibilità di acquisire informazioni, strumenti per gestire questa fase della vita al meglio e la possibilità di scambiarsi opinioni in gruppo e creare una rete di sostegno tra genitori.

Se ho partorito in ospedale posso farmi seguire nei giorni successivi da un’ostetrica privata? Per cosa?

Sì. L’ostetrica privata può essere contattata immediatamente dopo la nascita, o ancor meglio, si possono prendere accordi nelle ultime settimane di gravidanza. Può offrire delle visite già in ospedale e poi a domicilio, seguendo i bisogni di mamma e bambino.

L’ostetrica è la figura professionale specializzata nell’assistenza sia alla mamma che al bambino nel dopo parto.
Sostiene l’allattamento al seno e può dare consigli nei casi di allattamento artificiale. Aiuta la mamma e il papà a muovere i primi passi nel prendersi cura del nuovo nato: la cura del cordone ombelicale, l’igiene del bambino, il cambio del pannolino, il bagnetto. Dà loro strumenti per valutare il benessere del bambino, ne controlla la crescita anche valutandone il peso. Si prende cura della mamma, del suo seno, del perineo. Le offre trattamenti rilassanti e riequilibranti per una ripresa fisica ed emozionale che le permetta di vivere al meglio questi primi momenti.

Ho un problema di salute, mi deve seguire il ginecologo?

Dipende dall’entità del problema. Puoi comunque effettuare la prima visita in gravidanza con l’ostetrica che individuerà con chi e di quante visite hai bisogno. Sarà lei a dirti se è necessario che il tuo professionista sanitario di riferimento sia il ginecologo.

Cosa può fare l’ostetrica se il mio bambino è podalico?

Attraverso un colloquio approfondito l’ostetrica può indagare con te le cause che potrebbero aver portato il tuo bambino a stare in questa posizione. Potrete così valutare insieme le soluzioni, gli strumenti ed i possibili trattamenti. L’ostetrica può suggerirti delle posizioni o delle piccole strategie che puoi adottare in casa, può proporti dei trattamenti rilassanti o attivanti (polarity o moxa) e discutere con te di possibili alternative come il rivolgimento per manovre esterne fatto in ambito ospedaliero da operatori esperti.

Sono incinta! Quando dovrei contattare un’ostetrica?

Il prima possibile! Per capire quali sono le possibilità: da chi farsi seguire in gravidanza, come e quando partecipare a dei corsi (informativi o esperienziali), quali sono le opzioni di luoghi del parto e molto altro!

Se non trovi la risposta a quello che stai cercando e hai ancora delle domande, non esitare a contattarci compilando il modulo seguente.

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