Approfondimenti La cameretta del bebè …veramente a misura di bambino?

Scritto da Francesca Angius il 25/05/2019

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Per mamme e papà in dolce attesa, alle prese con i preparativi della stanza del bebè, o per genitori che vogliono arredare la cameretta del loro piccolo, ecco qui due libri fatti apposta per voi!! Entrambi raccontano come creare un ambiente che sia davvero a misura di bambino, il tutto senza costi troppo elevati.

Gli ambienti dei bambini è scritto dalla bioarchitetta Monica Cristina Gallo e fornisce utilissime nozioni generali su come e perché organizzare al meglio gli ambienti dei bambini.

Quindi è da considerarsi un valido aiuto nella scelta di spazi e arredi. Ci indica per esempio l’importanza di prediligere arredi e decori in materiale naturale come il legno per letto e mobili, perché il legno massello, oltre ad essere un materiale sano, regola l’umidità degli ambienti. Sono poi da preferirsi le fibre di lana e cotone per coperte e bambole, non creano tendenzialmente allergie e sono meno infiammabili rispetto a quelle in poliestere. L’autrice passa in rassegna anche vari tipi di letto e materassi e i possibili posizionamenti: ad esempio lontano da fonti elettromagnetiche e da pareti in cui passano cavi elettrici. Ma queste sono forse le info più ovvie. Specifici orientamenti del lettino possono adeguarsi al carattere del bambino, tra i migliori l’asse est-ovest con la testa verso est poiché facilita dinamismo e ottimismo.

Anche i colori giocano un ruolo importante:

l’azzurro è rilassante e distensivo quindi perfetto per i neonati, mentre le pareti di colore giallo-arancio stimolano la fantasia e sono da prediligere nell’area gioco; introdurre elementi di colore blu invece bilancia l’equilibrio cromatico e rende l’ambiente più luminoso. Ma possiamo anche unire la cromoterapia alla profumazione della stanza, grazie ai diffusori a led di oli essenziali e per creare un’atmosfera calma, nella zona notte, non dovrebbe mai mancare una lampada in cristallo di sale che ripulisce l’aria.

La cameretta dei bambini funge poi da stanza da gioco ma anche da camera da letto ed è difficile equilibrare le differenti energie nei diversi momenti della giornata.

La temperatura più adatta dovrebbe oscillare tra i 18 e i 20°C e se possibile le porte delle stanze dovrebbero restare aperte e le finestre libere da tendaggi pesanti per non creare chiusura nei confronti del mondo esterno, eccezion fatta per la notte in cui porte e finestre vanno chiuse: una soluzione pratica può essere la tenda a rullo. Le forme degli oggetti poi, stimolano energie differenti: nella stanza di un bebè sarebbe consigliabile prediligere le forme arrotondate che riconducono alle rotondità dell’utero materno.

Questi sono solo alcuni dei saggi consigli che trovate in questo libro ma è importante fidarci anche del nostro istinto e come l’autrice ci ricorda: i bambini, anche se piccolissimi, generalmente sono degli ottimi indicatori delle soluzioni poco indovinate e vi si oppongono! In fondo nessuno meglio di noi conosce cosa piace oppure no a nostro figlio.

60 attività Montessori per il mio bebè propone invece veri e propri decori didattici per i bebè da 0 a 18 mesi e un arredamento in sintonia con le sue fasi evolutive.

La pedagogia montessoriana dà molta importanza all’ambiente dei piccini, che andrebbe predisposto con precisione dall’adulto, per poi mettersi da parte e lasciare il bambino libero di esplorare già dalla primissima infanzia. Un esempio di questo tipo di decoro sono i cosiddetti mobiles, oggetti sospesi, che possono essere proposti al bambino a partire dalle tre settimane di vita.

Queste giostrine montessoriane sono quattro: il mobile di Munari, il mobile degli ottaedri, quello di Gobbi e quello dei ballerini.

Tutti i mobiles sono realizzabili a mano con materiali di facile reperibilità, io li ho autoprodotti con l’acquisto di un semplice kit, e su questo libro è spiegato il procedimento e quali sono i materiali utili. Inoltre su alcuni siti internet sono disponibili dei tutorial. Un consiglio però è quello di mettersi all’opera prima della nascita del bebè! L’autrice presenta poi molte altre attività pratiche e supporti didattici montessoriani che assecondano le diverse abilità dei bebè fino all’anno e mezzo: sonagli e anelli per i primi movimenti di gambe e braccia, cuscinetti tattili, cestini e scatole per osservare diversi oggetti e forme, palline di maglia, scatole per i travasi ecc…

La cameretta anche se piccola dovrebbe avere almeno per il primo anno la stessa disposizione, per dare sicurezza al bambino, e disporre di quattro spazi, anche se piccoli.

Lo spazio per la nanna, quello per le attività e i giochi, quello per il cambio e quello per nutrirlo. Nel mio caso, per ora, ho ridotto a tre gli spazi: pappa, cambio e giochi, creando un’area gioco un po’ più ampia in un angolo della stanza. Seguendo i consigli dell’autrice, su una parete ho fissato in orizzontale uno specchio in modo che il bambino possa osservarsi quando gioca, sull’altro lato ho sistemato tre piccoli quadretti in legno con delle foto e un grande adesivo con il mondo. Non avendo un parquet in legno, ho messo per terra un tappeto in bambù, tipo tatami, che funge da isolante e emana anche un lieve profumo di legno e lì sopra ho posto alcune scatole con i giochi e con materiale per le attività. Consiglio di sistemare sul tatami una coperta o un piumone per i bebè in modo da creare una base morbida e calda. In quest’angolo ho appeso al soffitto un gancio per i mobiles, e ora che il bimbo è cresciuto c’è una fluttuante mongolfiera di carta di riso. Per allattarlo invece ho posizionato una sedia a dondolo e per cambiarlo un semplice fasciatoio in legno, le cui anse sottostanti servono da cassetti.

Montessori propone, invece del classico lettino a sbarre, un letto basso per la nanna in modo che il bambino possa provare a scendere e salire da solo appena lo vorrà.

Anche il mobilio dovrebbe essere basso e permettere al bambino di avere accesso ai giochi e crescendo anche ad abiti e scarpe. L’adulto dovrebbe infatti favorire l’esplorazione e l’autonomia, capacità che il bambino matura liberamente se l’ambiente è adatto, chiedendoci soltanto “aiutami a fare da solo!”

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